Oltre la porosità: altre caratteristiche da conoscere

Hello everyone,

In questo articolo continuo a parlarvi delle caratteristiche del capello da conoscere e tenere in considerazione per costruire la routine migliore per voi.

Ve le presento insieme perché interagiscono tra di loro, e con la porosità, quindi serve uno sguardo globale.

 

TIPOLOGIA, ovvero: afro, riccio, mosso o licio?

La classificazione che al momento ha maggior consenso, quella di Andre Walker, contempla 4 famiglie:

(1) STRAIGHT - Liscio;

(2) WAVY - Ondulato;

(3) CURLY - Riccio;

(4) COILY – A spirale, ovvero Afro.

 

Esiste anche una più recente “classificazione biologica” in cui il capello Coily è il tipo 1, il Curly il tipo 2, il Wavy il tipo 3, il Liscio il tipo 4.

 

(CURL) PATTERN, ovvero: quanto è arricciato il tuo capello?

Ciascun tipo di capello è poi suddiviso in tre possibili patterns a cui corrispondono delle lettere in progressione (A, B, C…) che indicano il “grado” di ampiezza dell’arricciatura.

Abbinando i fattori tipologia e pattern si ottengono queste combinazioni:

1A - Lisci fine e sottile

1B - Liscio a corpo medio

1C - Liscio spesso

 

2A - Mosso leggero

2B - Mosso morbido

2C - Mosso definito

 

3A - Riccio Morbido

3B - Riccio a spirale ampia

3C - Riccio a cavatappi

 

4A - Spirale stretta ma morbida (Afroricci)

4B - Spirale Fitta (Afro)

4C - Spirale super fitta (Afro)

 

Da Tipologia e pattern dipende soprattutto la resa dello styling, infatti un twist out fatto su un 3C dà un effetto diverso da quello fatto su un 4B.

Non sono le caratteristiche che più ci dicono quali componenti e singoli prodotti scegliere o come e quanto manipolare, tuttavia sono importanti da tenere in considerazione perché più si sale nella classificazione più aumenta la necessità di apportare idratazione e rinforzare.

Questo dipende dal fatto che da una maggior arricciatura consegue una maggior capacità di contrastare la gravità e il capello tende a stare più verso l’alto. Ne deriva che il sebo naturalmente prodotto dal cuoio capelluto al fine di mantenere il fusto morbido, elastico e protetto, fatica a risalire e rimanere sulla fibra capillare rendendo necessaria una integrazione.

 

TEXTURE, ovvero: quanto è spesso il fusto del tuo capello?

Il fusto del capello può essere fine, medio e spesso. La differenza dipende dal diametro del corpo.

I capelli fini sono sottili e delicati, vanno trattati con prodotti a consistenza molto leggera, quasi liquida, e manipolati con delicatezza. Temono molto di più il calore di phon, piastre and co. Attenzione a quando li districate da bagnati perché sono più fragili.

I capelli a fusto medio sopportano di più e meglio la manipolazione e tollerano bene sia consistenze leggere che più dense.

I capelli a corpo spesso sono i più resistenti alla manipolazione e amano prodotti più concentrati in grado di avvolgerli e penetrarli.

Partendo dal presupposto che qualsiasi sia la texture è importante avere il giusto bilanciamento tra agenti idratanti, nutrienti e proteine, è bene ricordare che il capello fine è quello che soffre di più in caso di disidratazione e mancanza di elasticità sfibrandosi e rompendosi più facilmente.

Al fine di individuare i prodotti migliori per la cura del capello, la texture del va valutata in combinazione con la porosità.

 

Ora forse alcun* di voi si stanno chiedendo: “Ma la Texture non indicava la tipologia di capello?”.

Ebbene, avete ragione! C’è ancora molta fluidità nell’impiego di questo termine che viene utilizzato a volte per indicare diverse caratteristiche del capello prese singolarmente (tipologia, arricciamento, spessore), altre volte per indicare l’inquadramento che deriva dalla loro combinazione.

Poiché in italiano il termine si traduce con corpo, consistenza, grana e considerando che tutte queste parole cono riconducibili ad una composizione/costituzione più che ad un andamento/disegno, ho scelto di allinearmi con chi utilizza texture per indicare il corpo del capello (hair body).

 

DENSITÀ, ovvero: quanto è fitta la tua chioma?

Potremmo definirla come la copertura di capelli, quanti ne abbiamo in termini di copertura.

Più massa c’è, più è necessario manipolare e districare procedendo per sezioni in modo da assicurarsi adeguate distribuzione e penetrazione nel primo caso, e di non danneggiare la fibra capillare nel secondo caso.

 

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Sebbene trovare la quadra partendo dalla combinazione di queste caratteristiche non sia sempre semplice, è importante che sappiate in cosa consistono per avere un primo orientamento.

In sede di consulenza ognuno di questi aspetti viene indagato e letto in combinazione con gli altri e questo è fondamentale per riuscire a disegnare la routine più adatta alle proprie esigenze.

 

 

Adesso vi lascio metabolizzare queste importanti informazioni e vi ricordo che se volete mettere mano alla vostra routine potete scrivermi QUI.

 

See you,

A.

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